Medulin (Croazia), 3 maggio 2025 – Nella cornice carica di adrenalina dell’evento FNC Knockout, la sfida tra Annabruna Radoš e la beniamina di casa Sara Smajic si è trasformata in una battaglia sportiva memorabile. Tre round di pura intensità, tra tecnica, potenza e cuore. Ma a fine match, a far notizia non è stata solo la qualità dello scontro: il verdetto dei giudici ha acceso una bufera di polemiche in tutto il mondo delle MMA europee.
Una decisione unanime, ma non condivisa
Il match è stato assegnato per decisione unanime alla fighter croata Smajic, una scelta che ha lasciato sgomenti non solo i fan italiani, ma anche moltissimi spettatori croati, pronti a definirla sui social un autentico “furto sportivo”. La dinamica dell’incontro, infatti, racconta una storia ben diversa.
Smajic ha aperto il match con energia, spinta dal caloroso supporto del pubblico di casa. Un primo round equilibrato, in cui la croata ha trovato buoni tempi nello striking. Ma è dal secondo round in poi che Annabruna Radoš ha completamente cambiato marcia.


Una prestazione dominante
Con una crescita esponenziale nel corso del match, l’atleta italo-bosniaco-croata ha imposto il suo ritmo: colpi più precisi, potenza in crescita, dominio del centro dell’ottagono e una superiorità tecnica sempre più evidente. Il terzo round è stato il sigillo della sua performance: combinazioni efficaci, pressione costante e un controllo mentale da atleta di caratura internazionale.
Chiunque abbia guardato il match con obiettività ha visto una Radoš dominante, presente, in controllo. Tuttavia, i cartellini dei tre giudici a bordo gabbia hanno scritto una realtà completamente diversa.



Lo sfogo composto di Annabruna
Di fronte a un verdetto tanto amaro quanto inspiegabile, Annabruna ha scelto la via dell’eleganza, rilasciando dichiarazioni lucide e mature:

«Sono soddisfatta, fiera e orgogliosa di me stessa per la potenza, la crescita personale e tecnica che ho dimostrato. Oggi so esattamente che tipo di atleta sono e quale sia la mia direzione: i palchi internazionali mi aspettano, e io continuerò a salire».
Una reazione che conferma il profilo di un’atleta che guarda lontano, pronta a trasformare l’ingiustizia subita in ulteriore carburante per la propria ascesa.
Il futuro è ancora suo
Il risultato ufficiale resterà nei registri, ma nel cuore degli appassionati la vera vincitrice morale è una sola: Annabruna Radoš. La sua prestazione a Medulin ha parlato chiaro. In un ambiente dove spesso politica, favoritismi locali e pressioni ambientali possono influenzare i giudizi, la sua prova ha lasciato un segno indelebile.



Con determinazione e spirito guerriero, Annabruna Radoš continua la sua marcia verso l’élite mondiale delle MMA. E, se c’è un messaggio che quella sera è risuonato forte dentro e fuori la gabbia, è che il suo tempo sta per arrivare.